di Baiguera Fabio
Rocha Parva - La Rocchetta
In capo al ponte dell’Oglio sorgeva un imponente fortilizio: la rocha parva, composto da un rivellino, una porta, case e spazi per il castellano ed i suoi uomini armati.
L’elemento emergente era costituito dalla Rocchetta, un’alta Torre da cui si dipartivano le mura ed il fossato che circondava l’abitato di Mura. Nel sec. XVII venne abbassata e trasformata in campanile, dotato di una campana e un grande orologio.
Per raggiungere la cella campanaria esiste ancora una scala a chiocciola in pietra di Sarnico, del tutto simile a quella che dava accesso al Torrazzo delle Ore, mozzato e inglobato nell’ampliamento della Pieve. Sul lato nord sono visibili delle monofore e su quello sud dei supporti in pietra di Credaro sui quali si appoggiavano i graticci, coi quali le guardie si proteggevano durante le ore diurne.
Il Ponte Romano
I molti rimaneggiamenti avvenuti nei secoli, hanno modificato il primitivo aspetto del ponte, le cui fondamenta in pietra, lavorata a scalpello in modo accurato, fanno risalire la sua costruzione agli anni 363-404 d.C.
In origine aveva cinque archi, che poggiavano su quattro solidi piloni. Il quinto, ancora esistente, è stato chiuso ed interrato quando venne demolito il “torrazzo” che lo chiudeva all’ingresso da Piazza Roma. Gli archi visibili, ampliati verso valle, caduti o danneggiati nei secoli, possono trarre in inganno, ma non cambiano l’importanza del manufatto che, collegato ai marmi romani ritrovati negli scavi della Pieve, certifica la romanità di Palazzolo e la sua importanza nel collegamento viario fra Brescia e Milano.